OGGETTO: Opere di interesse “strategico” e obbligo della
certificazione FPC – Norme Tecniche per le costruzioni (D.M.
14/01/2008)
Come certamente saprete nello scorso mese di febbraio la Camera dei
Deputati ha approvato il disegno di legge di conversione del D.L.
n. 207 del 30.12.2008 “Milleproroghe”, senza modificare il testo
precedentemente approvato dal Senato.
Nel provvedimento approvato è contenuta la norma che proroga al 30
giugno 2010 il periodo transitorio di applicazione delle Norme
Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14.01.2008.
In definitiva è stato spostato di un anno il periodo in cui, in
alternativa a detto decreto, sarà possibile fare riferimento al
D.M. del 14/09/2005 ovvero al D.M. 9/01/1996.
Peraltro, come giustamente sottolineato anche dall’ATECAP, si deve
evidenziare come le Norme Tecniche, e, quindi, anche
l’obbligatorietà di fare ricorso alla certificazione FPC
per le forniture di calcestruzzo preconfezionato, debbano essere
immediatamente applicate nelle ipotesi di realizzazione di opere
strategiche, come previsto dalla Legge.
L’art. 20 del
Decreto legge n. 207 del 30.12.2008, stabilisce, infatti, che detto
perido di coesistenza non si applica «alle verifiche tecniche e
agli interventi relativi agli edifici di interesse strategico ed
alle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi
sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione
civile, nonché relativi agli edifici ed alle opere infrastrutturali
che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un
loro eventuale collasso» (opere di cui al decreto del capo
dipartimento della protezione civile 21 ottobre 2003 – ved.
allegato).
In pratica per qualsiasi progetto od intervento relativo ad edifici
d’interesse strategico o qualsiasi opera infrastrutturale
rientrante in detto decreto le disposizioni contenute nelle Norme
Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008) si debbono già
applicare, tra queste anche quelle relative ai materiali ed ai
prodotti per uso strutturale.
Si tratta, purtroppo, di un provvedimento per il quale non si
riscontra una adeguata consapevolezza da parte di tutti i soggetti
coinvolti nel processo di costruzione, siano esse committenze,
imprese o direzione dei lavori.
E’, quindi, chiaro che, tra le altre cose, é
obbligatoria la certificazione degli impianti di produzione di
calcestruzzo preconfezionato certificazione FPC o certificazione
del controllo del processo di produzione) per tutte le forniture
relative agli edifici di interesse strategico e alle opere
infrastrutturali quali scuole, ospedali, edifici pubblici in
genere, strade, autostrade, reti ferroviarie, acquedotti,
ecc.
Come certamente saprete in questo caso la legge individua nel
Direttore Lavori la figura a cui compete la responsabilità di
accettare i materiali in cantiere che, quindi, non è sufficiente
siano confezionati con materie prime chiaramente identificate e
certificate (marcatura CE), ma debbono provenire da impianti in
possesso della certificazione FPC e gli estremi della
certificazione devono essere riportati sui documenti di consegna in
cantiere.
Il mancato rispetto di tale obbligo coinvolge, quindi, in
maniera diretta non tanto le Imprese di Costruzioni quanto proprio
la D.L. che, in caso di contenzioso, si troverà ad essere il
principale responsabile della situazione ed a subirne le eventuali
conseguenze di carattere sia civile sia penale.
Accade, oggi, che tale obbligo di legge sia disatteso.
Ciò non è accettabile dalle serie aziende del settore, fra cui la
nostra, che si trovano a dover fronteggiare una vera e propria
concorrenza sleale portata avanti da quelle non certificate e,
quindi, non idonee ad assicurare gli standard qualitativi necessari
a garantire la sicurezza delle strutture e la loro durabilità nel
tempo.
Tale situazione, da parte di chi ha sempre creduto nella Qualità e
investito risorse umane ed economiche per l’ottenimento della
certificazione, non può più essere tollerata.
V’invitiamo, pertanto, a voler collaborare con noi e con le altre
serie Aziende del settore, anche sensibilizzando i Vostri iscritti
sul punto, per la corretta applicazione di tale normativa, anche al
fine d’evitare episodi a dir poco spiacevoli come quelli
recentemente verificatisi in Abruzzo.
Da parte nostra siamo intenzionati a verificare che quanto prevede
la legge sia rispettato in tutti i cantieri per opere od
infrastrutture pubbliche di qualsiasi natura o dimensioni esse
siano (rientranti nella normativa sopra richiamata).
Restando a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, si
coglie l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti.
GENERAL BETON TRIVENETA
S.p.A