Il 14 febbraio, per la seconda parte il ciclo dei Venerdì d’Architettura 2024-2025, presso la Sala Conferenze di Casa Ascoli a Gorizia, sede della Società Filologica Friulana e di Italia Nostra, la conferenza del prof. Edino Valcovich, codiuvato dagli ingegneri Lorenzo Marini, Luca Paronuzzi e Davide Rigonat per illustrare l’Isonzo-Soča, che come tutti i fiumi determina una frattura nel territorio che i ponti permettono di superare: Isonzo-Soča, fiume incontro di popoli:
In occasione dell’evento “GO! 2025 Nova Gorica-Gorizia”, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Gorizia e la IZS-Inzenirska zbornica Slovenije hanno sviluppato una ricerca in fase di completamento dal titolo “Il fiume Isonzo ed i suoi ponti. Storia, tecnica, architettura, ambiente paesaggio”. Il fiume Isonzo si sviluppa per circa 140 chilometri e dopo la sua nascita in val Trenta a circa 900 metri, scorre per circa 2/3 del suo sviluppo in territorio sloveno e per 1/3 in quello italiano.
Nella conferenza del 14 febbraio dei Venerdì dell’Architettura, si presenteranno soltanto i caratteri di due della ventina di ponti che caratterizzano il percorso del fiume e che sono stati analizzati dal lavoro di ricerca: il ponte di Piuma, che è stata la prima struttura stabile che consentiva il collegamento con la città di Gorizia dal territorio friulano ed il ponte di Sagrado, interessante struttura mista (struttura reticolare metallica e calcestruzzo armato) realizzato nel 1914, successivamente distrutto in parte dell’esercito imperiale e poi riadattato, con la perdita di un modulo strutturale, dai tecnici del Genio Italiano.
